La fotografia della montagna presentata al Festival dell’Economia di Trento illustra un ambiente difficile ma che garantisce un notevole valore prodotto, sia in termini di ricchezza che di qualità della vita.
In montagna vivono circa 11 milioni di abitanti, il 17,9% della popolazione, un dato in crescita.
L’indice di vecchiaia è più alto della media, ma la quota di persone con basso livello di istruzione è simile a quella nazionale, i laureati nei comuni totalmente montani sono l’8,3% contro il 10,8% delle aree di pianura, il tasso di occupazione è analogo a quello medio nazionale. Le unità locali hanno meno addetti, ma sono spesso classificabili nel segmento dell’alta qualità produttiva nazionale.
In molte aree montane si rilevano elementi di qualità e vitalità superiori alla media del Paese, con tante carte da giocare anche nell’attuale scenario di globalizzazione. Nelle organizzazioni non profit si censiscono 112,2 volontari che operano a titolo gratuito ogni 1.000 abitanti, mentre nelle aree non montane il valore scende drasticamente a 72,9.
Gli elementi di differenziazione, di alterità, di specificità hanno un altissimo potere identitario, che genera coesione sociale.
(Fonte: tratto dall'articolo)