"A Pieve di Cadore (Bl), i servizi delle associazioni di volontariato, in particolare quelle che gestiscono i trasporti dei diversamente abili, degli ammalati e degli anziani, stanno diventando ingestibili: mancano gli autisti, soldi e una disponibilità ad affrontare gli inevitabili disagi che la loro gestione comporta. E' arrivato il momento di coordinare le attività delle molte organizzazioni private, anche perchè solo queste hanno i mezzi attrezzati per il trasporto ammalati". Lo afferma Marco Moglia, maresciallo degli alpini in pensione e attualmente responsabile per il Cadore della Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Belluno. Queste associazioni hanno però un difetto di fondo: trasportano solo gli ammalati del proprio paese e con loro tesserati; e anche molte di queste hanno lo stesso problema: i volontari. Sarebbe indispensabile ora, che tutte queste organizzazioni benefiche, si mettessero attorno a un tavolo e si arrivasse a un coordinamento delle attività possibili e delle necessità del territorio. Per il lato economico, organizzare le iniziative per la raccolta dei contributi insieme e poi fare una cassa comune, da dove attingere secondo le necessità.
(Sintesi redatta da: Evelina Mayer)