In occasione del Welfare Day, RBM salute e Censis hanno presentato i dati del VII rapporto sulla sanità in Italia. Nel 2016 il S.S.N. ha “espulso” oltre 13,5 milioni di persone (il 22,3% degli italiani – nel 2006 i non assistiti erano il 7,8%), che hanno dovuto rinunciare alle cure (in nove milioni per motivi economici), con una riduzione nell’ultimo decennio della sua capacità assistenziale dal 92% al 77%della popolazione e della sua funzione redistributiva del 15%. Tra le principali evidenze del rapporto, si osserva come i 2/3 degli “espulsi” siano persone affette da malattie croniche, a basso reddito, le donne e i non autosufficienti. Ben 7,8 milioni di italiani hanno dovuto utilizzare per le spese sanitarie tutti i propri risparmi o indebitarsi con parenti, amici, banche e istituti di credito. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento della cronicità, il costo della tecnologia, i farmaci innovativi mettono a dura provala tenuta del Servizio Sanitario Nazionale. Per questo occorre puntare su un modello di “assicurazione sociale integrativa”alla francese, istituzionalizzato ed esteso a tutti i cittadini che garantirebbe finanziamenti aggiuntivi per oltre 21 miliardi di euro l’anno. Quello che serve per avviare un sistema sanitario multi pilastro.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)