Dalla ricerca UP Umanapersone –Ipsos “I bisogni di welfare delle famiglie con necessità di cura conclamate”, presentata a Firenze il 21 novembre scorso, emerge che i nonni sono i principali dispensatori di “cure”, (caregiver) in famiglia, sia nel quotidiano che nelle emergenze.
Tre i target di famiglie toscane presi in esame dai ricercatori: famiglie con bambini da 0 a 10 anni, famiglie con anziani non completamente autosufficienti, famiglie con disabili (205 le interviste effettuate nel settembre 2017). Le famiglie con bambini da 0 a 10 anni indicano i nonni come principali caregiver per la gestione dei figli (77%), seguiti dalla baby sitter (19%). Le famiglie con anziani parzialmente autosufficienti o con disabili cercano supporto e orientamento per lo più attraverso le strutture tradizionali: medico di base(anziani 74%; disabili 64%), Asl (anziani 45%; disabili 66%), ospedale (anziani 39%; disabili 56%), assistente sociale (anziani 6%; disabili 24%), Comune (anziani 2%; disabili 10%), ma anche amici e parenti (anziani 27%; disabili 23%). I soggetti del Terzo Settore sono citati solo da una minoranza (anziani 5%; disabili 9%). La valutazione sul supporto ricevuto è complessivamente soddisfacente (anziani 90%; disabili 87%) ed emerge interesse per un orientamento rispetto al progredire della malattia del familiare (anziani 62%; disabili 72%). La quasi totalità delle famiglie con anziani non autosufficienti (89%) o con disabili (94%) riceve un supporto economico di diversa natura: nelle famiglie con anziani il 54% non è del tutto soddisfatto. Oltre due famiglie su cinque si avvalgono di una badante (43%); tra queste il 26% in modo continuativo. Tra i canali di ricerca di una badante prevalgono reti informali: parenti, conoscenti, persone nella stessa situazione (84%) seguiti da Terzo settore (14%), Asl (11%), medico curante (7%), servizi di incontro domanda/offerta (7%). Complessivamente la ricerca di una badante risulta abbastanza facile (71%), sebbene emerga qualche difficoltà per circa una famiglia su tre. L’interesse per un servizio di disbrigo pratiche badanti, segmenta il campione esattamente a metà: il 50% lo ritiene utile e l’altra metà no.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)