Il concetto di «welfare generativo», introdotto dalla Fondazione Zancan nel Rapporto 2012, ridefinisce le condizioni per lottare contro la povertà al fine di ridurre le pratiche assistenzialistiche, valorizzare le capacità individuali, investire in nuova socialità. I trasferimenti economici possono diventare investimenti. I costi possono trasformarsi in rendimenti. Le pratiche degenerative possono essere sostituite con processi generativi di risorse e capacità. Questo nuovo Rapporto entra nel merito della sintassi del welfare generativo. Lo fa partendo da un presupposto: non si lotta contro la povertà «a prescindere» dalle persone, ma «con» le persone. I numeri della crisi ci consegnano troppe disuguaglianze, distribuite in tante realtà sociali e ci dicono quanto ci siamo allontanati dalla Costituzione. Nel tempo i «diritti senza doveri» sono diventati privilegi. I più giovani non possono capirlo e accettarlo. Il Rapporto dedica ai bambini e ai ragazzi poveri un’attenzione particolare.
Il focus sulla spesa pensionistica stima quanti beneficiano del diritto all’integrazione al minimo senza averne bisogno. Serve un cambio di paradigma. È necessario per affrontare le difficoltà, malgrado la crisi. Responsabilizzare gli individui significa farli diventare persone per rigenerare una società con sempre meno solidarietà, ridurre le disuguaglianze, dare dignità ai poveri, far ripartire un paese sconfitto. (Fonte: www.fondazionezancan.it)