In Emilia-Romagna sono oltre 1 milione gli anziani residenti (23,4% della popolazione), di cui più di 565 mila gli ultra 75enni (12,7%); questi ultimi, secondo le previsioni attuali, nel 2035 supereranno i 625 mila. È il quadro demografico in cui si collocano le politiche della Regione per sostenere la partecipazione attiva di questi cittadini alla vita della comunità, favorire le opportunità di aggregazione e di scambi intergenerazionali, promuovere stili di vita sani e ricchi di relazioni. Gli strumenti messi in campo dal nuovo Piano socio-sanitario della RegioneE milia-Romagna saranno illustrati oggi,a Pavullo (Modena) dal Presidente della regione al convegno “Comunità e benessere dei cittadini fragili: un difficile equilibrio tra complessità e sostenibilità”. Sul piano dell’assistenza, c’è il Fondo regionale per la non autosufficienza, con oltre 471 milioni di euro investiti nel 2016. Sostiene lo sviluppo della rete di servizi socio-sanitari, residenziali e semiresidenziali e la realizzazione di interventi di natura assistenziale ed economica per il mantenimento al domicilio degli anziani non autosufficienti. L’Emilia-Romagna, inoltre, è anche una delle pochissime Regioni ad avere avviato, dal 1999, un Progetto demenze. Le Case della Salute sono punto di riferimento per l’accesso alle cure primarie, gestione delle patologie croniche e percorsi diagnostici che non necessitano di ricorso all’ ospedale. C’è inoltre il progetto di telemedicina per monitorare a domicilio, in caso di patologie gravi, i parametri vitali di chi risiede in zone disagiate o periferiche.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)