Il Comune di Milano ha deciso di incrementare i punti informazioni WeMi, cioè quegli spazi dove il cittadino può chiedere informazioni e aiuto per trovare il servizio più adatto alle proprie esigenze. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati più di 16.450 i cittadini che si sono recati in uno spazio WeMi e 112.759 si sono registrati sul sito www.wemi.milano.it. I sette spazi fisici saliranno a undici entro ottobre. WeMi era nato per far incontrare domanda e offerta di servizi domiciliari (badanti, colf, babysitter) ed è stato poi ampliate le sue attività con migliaia di attività proposte che vanno dalla pet therapy, ai laboratori artistici, dalle iniziative come la lettura ad alta voce e alla cura del verde al supporto allo studio; una trentina i volontari coinvolti. WeMi sarà la chiave di volta di una riorganizzazione del welfare partita con la razionalizzazione dei titoli sociali (strumenti che prevedono contributi economici finalizzati a specifici interventi messi a disposizione delle persone che vivono situazioni di particolare fragilità). I titoli sociali passano da 18 a 5 macro tipologie riferite a interventi per famiglie con minori o anziani over 60, persone con disabilità, adulti disagiati, per mettere al centro i bisogni della persona e creare una risposta individuale per ogni utente. A breve sarà a disposizione dei milanesi una welfare card per accedere ai servizi, gratuiti o a pagamento a seconda del bisogno, attraverso la piattaforma WeMi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)