Garantire il riconoscimento giuridico ai 3 milioni di persone, soprattutto donne tra i 45 e i 55 anni, che quotidianamente si prendono cura di un famigliare disabile o non autosufficiente. Questo l'obiettivo del disegno di legge, già sottoscritto da 73 senatori, presentato il 27 giugno a Palazzo Madama.
In 9 articoli, il testo punta al riconoscimento, alla valorizzazione e alla tutela di chi presta assistenza a una persona non autosufficiente. Analoga proposta è stata presentata alla Camera dal deputato Pd Edoardo Patriarca. "Questo disegno di legge muove dalla legge regionale dell'Emilia Romagna 2/2014, e ha come riferimento un contesto normativo già definito in Ue e riconosce una nuova soggettività sociale a persone che svolgono una funzione indispensabile".
Si riconosce la possibilità di accedere ad un piano assistenziale individuale, di richiedere flessibilità sul lavoro, di avere assistenza psicologica e formazione, di certificare le competenze acquisite e di poter godere di un sostegno economico.
Pietro Vittorio Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore, ha riconosciuto il carattere di assoluta novità della proposta e sottolineato che "non si tratta di sostituire il servizio pubblico, che deve funzionare e garantire i livelli essenziali di prestazione".
"Il fatto che la proposta è presente in ambedue i rami del Parlamento - ha detto la senatrice Pd Valeria Fedeli - è garanzia della volontà politica di legiferare davvero. Dobbiamo tenere aperto il confronto con tutti i soggetti e coinvolgere anche il sistema di rappresentanza delle imprese".
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)