La seconda edizione di “Welfare for People” analizza il welfare occupazionale e aziendale alla luce della trasformazione economica, tecnologica, demografica italiana e nell’ottica delle relazioni industriali. Lo studio è stato promosso dalla Scuola di alta formazione in Relazioni industriali e di lavoro di ADAPT e dall’Osservatorio UBI Welfare di UBI Banca.Durante la presentazione dello studio è emerso che il welfare aziendale tenta di dare una risposta alle grandi sfide sociali in corso: il cambiamento demografico, l’invecchiamento della popolazione, il calo delle nascite e il minor apporto contributivo dei giovani ma anche la maggior richiesta di assistenza. Il mondo del lavoro si sta trasformando non solo dal punto di vista tecnologico; l’invecchiamento della popolazione costringe molti a lavorare per più anni con difficoltà oggettive nell’ambito delle famiglie. Per Annamaria Furlan ( Segretaria generale della Cisl) “puntare sul welfare è importantissimo. Ormai fa parte di tanti contratti nazionali e in modo particolare dei contratti aziendali e territoriali. Parlare di welfare aziendale significa parlare dei bisogni e delle aspettative dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie. In questi anni il nostro osservatorio ha evidenziato tanta contrattazione che favorisce la qualità di vita dei lavoratori e dei famigliari. Parliamo di nidi aziendali, parliamo della possibilità attraverso il welfare aziendale di avere previdenza integrativa, sanità integrativa, ma anche possibilità di utilizzare il welfare aziendale per lo studio dei figli, per accudire attraverso supporti alla non autosufficienza i genitori anziani”.
(Fonte: www.affaritaliani.it)