Secondo l’ultimo rapporto della Sanità Pubblica inglese, il numero delle persone con più di 50 anni che risultano detenute nelle case circondariali del Paese, è cresciuto del 150% dal 2020 al 2017, il che significa che almeno 13.376 persone sopra i 50 anni sono al momento detenute e che circa 1.600 di loro hanno superato i 70 anni di età. Questi numeri sono destinati a crescere considerevolmente nei prossimi anni, fino a raggiungere la cifra di 14.300 detenuti ultracinquantenni nel 2021.
Il rapporto nota che il generale invecchiamento della popolazione in Inghilterra può solo in parte spiegare il fenomeno, che è piuttosto il risultato diretto di altri fattori, collegati più specificatamente ad una prassi ormai consolidata di procedere contro reati accaduti molti anni prima e alla consuetudine di procedere penalmente anche nei confronti di persone ormai in età avanzata, soprattutto nei casi di reati di natura sessuale.
In media una sentenza per omicidio ha visto un incremento della pena pari al 75% rispetto al 2003, così come è cresciuta del 50%, a partire dallo stesso anno, la durata media della pena da scontare per un reato di natura sessuale.
Un altro fattore che ha contribuito a tale aumento è la crescita del numero di persone detenute per reati accaduti in passato e che sono venuti alla luce solo in un secondo tempo, grazie ai miglioramenti della tecnologia forense e alla denuncia tardiva delle vittime.
L’aumento dell’età dei detenuti comporta peraltro diversi problemi: la situazione di fragilità di queste persone mal si adatta ad un sistema disegnato per uomini ancora giovani e in buone condizioni fisiche. Ciò significa che molti di loro non vedono soddisfatti i loro bisogni primari legati all’età e per molti detenuti anziani la prigione rappresenta una doppia condanna.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)