Musei per l’Alzheimer è un progetto di rete per l’inclusione sociale e culturale delle persone anziane con decadimento cognitivo e di chi se ne prende cura nei musei del Museo Diffuso dell’Empolese Valdelsa – MuDEV.
Partito nel 2016, il progetto iniziale ha previsto l’attivazione di percorsi pensati per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura in cinque musei del Museo Diffuso dell’Empolese Valdelsa grazie ad un percorso di formazione rivolto ad operatori, educatori museali e animatori geriatrici del territorio. Promosso dal BeGo Museo Benozzo Gozzoli, dal Comune di Castelfiorentino con la Fondazione Teatro del Popolo e sostenuto dall’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa, il progetto è stato inserito nel contesto dei Piani Integrati per la Cultura 2016 e ha ottenuto il sostegno della Regione Toscana.
Tra i molteplici obiettivi: contribuire a sviluppare e definire l’identità dei musei e delle biblioteche della rete come luoghi privilegiati per l’accessibilità e la leggibilità dei propri variegati patrimoni, dove sia possibile fare esperienze relazionali e conoscitive, vivere momenti di aggregazione inclusivi e intergenerazionali, essere coinvolti e compartecipi della crescita civile di comunità sensibili intorno ai temi dell’accessibilità delle persone fragili ai contesti culturali; fare ricerca valorizzando le potenzialità comunicative originali di ogni contesto museale, sperimentando tecniche e strategie di mediazione dei patrimoni con le persone con Alzheimer e con chi se ne prende cura; contribuire alla costruzione di una rete sociale sul territorio che condivida competenze necessarie dal punto di vista assistenziale-sanitario e culturale.Gli incontri si svolgono da gennaio a settembre 2018 con sospensione delle attività nei mesi di luglio e agosto. L’articolazione è quella di un ciclo di tre incontri al mese, a partire da gennaio 2018: due incontri nei musei e un incontro in biblioteca per ciascun Comune aderente. Le attività sono incentrate sulla creazione di esperienze relazionali dei partecipanti con le opere d’arte e i patrimoni di musei e biblioteche, per stimolare l’immaginazione e la creatività, valorizzando le attuali e personali abilità di comunicazione di ciascuno, inclusa la comunicazione non verbale. Stimolazioni sensoriali tattili, auditive e olfattive vengono utilizzate come strumenti di supporto per facilitare e incoraggiare l’espressione personale ed emotiva, verbale e non verbale.Le attività sono aperte sia a persone che provengono dalle RSA del territorio, sia a persone che vivono all’interno del nucleo familiare e a tutti coloro che se ne prendono cura, caregiver professionali, familiari, parenti, amici, badanti e volontari dell’associazionismo locale per un massimo di 20 persone.
(Fonte: tratto dal sito)