I dati del XX Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, dal titolo “Sanità pubblica: prima scelta, ma a caro prezzo”, indicano che, per i cittadini, è sempre più difficile accedere al servizio sanitario pubblici. Crescono i tempi per le visite specialistiche e l’assistenza territoriale va peggio che in passato; i pronto soccorso sono in affanno e le dimissioni ospedaliere sono troppo rapide e problematiche. Il dato più grave è che la rete dei servizi socio-sanitari territoriali non è in grado di dare risposte alle persone in condizioni di “fragilità”, come gli anziani soli, persone non autosufficienti, malati cronici o soggetti in stato di sofferenza mentale. Le famiglie fanno sempre più affidamento sui benefici economici derivanti da invalidità civile e accompagnamento ma incontrano difficoltà di accesso crescenti. Dal Rapporto emerge inoltre la difficoltà per i cittadini di accedere al servizio sanitario pubblico: poco meno di un terzo lamenta difficoltà, ritardi, eccesso di burocrazia e costi. Le principali problematiche in quest’ambito sono quelle delle liste d’attesa e dei ticket ed esenzioni, le prime con un dato stabile al 54,1% e le seconde con un aumento dal 30,5% del 2015 al 37,5% del 2016. Le priorità indicate nel rapporto riguardano il rafforzamento degli interventi per le politiche sociali ; l’attuazione del Piano Nazionale della Cronicità, il rilancio degli investimenti sul Ssn in termini di risorse economiche e una strategia nazionale nuova per governare tempi di attesa ed intramoenia; l’alleggerimento del peso dei ticket .
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)