Da vecchi si vede tutto da lontanissimo, ma è proprio in questa età che ci si può trovare a fare i conti con quello che a volte non torna.
Youth – La giovinezza è il titolo dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, che con La grande bellezza ha portato al successo l’Italia durante gli Oscar 2014. Il film racconta la storia di due amici di vecchia data che, alla soglia degli ottant’anni, si trovano a trascorrere un periodo di vacanza in uno splendido hotel sulle Alpi svizzere. Fred (Michael Caine) è un compositore e direttore d’orchestra ormai in pensione, Mick (Harvey Keitel) è un regista immerso nella stesura della sceneggiatura del suo ultimo film, un testamento artistico a cui non riesce a dare degna conclusione. Fred e Mick portano avanti le loro vite con atteggiamenti profondamente diversi: Fred con distacco e apatia, Mick con costante entusiasmo. Il dialogo tra i due amici si articola tra affondi nel passato e fughe in avanti, alla ricerca di un senso del percorso compiuto e dei passi ancora da compiere.
Ma anche se da vecchi si vede tutto da lontanissimo è proprio in questa età che ci si può trovare a fare dei conti che alle volte non tornano: figli che disapprovano o da disapprovare; relazioni gestite o concluse male. Sulla scena i corpi dei personaggi: giovani, vecchi, tonici, appassiti, sensuali, acerbi. Si incontrano, i corpi, nello scenario delle montagne svizzere, delle piscine all’aperto, delle saune, della sale per i massaggi dove vengono curati, e forse non solo loro. Le storie si intrecciano e si passano il testimone consentendo di scorgere un filo conduttore che le collega e le rimanda alla natura umana, capace di slanci, miserie, passioni. Il rancore e l’incapacità di perdonare si bilanciano col desiderio dell’altro, della giovinezza.
Il film, al recente Festival di Cannes, è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico che lo ha premiato con ben 15 minuti di applausi. Youth è infatti un film che trasmette moltissimo senza dire tutto. Un film potente che immerge in emozioni diverse ricordandoci che le emozioni sono tutto quello che abbiamo.
(Fonte: tratto dall'articolo)